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quasi una red velvet... quasi, molto "quasi"




Quasi, perché della "red" ha proprio poco.
Insomma è andata così: stufa di vedere quella povera torta di origine americana resa rossa da coloranti artificiali, ho fatto un po' di ricerche. In poche parole scopro che il colore rossastro era conferito, in origine, dalla reazione chimica tra l'acido del latticello con le antocianine contenute nel cacao. Purtroppo ora il cacao è trattato diversamente e credo che siano poche (e comunque non so quali) le marche di cacao che possono rendere possibile questa reazione chimica. Tant'è che in molti siti americani si raccomanda di non usare cacao olandese... salvo poi aggiungere comunque un colorante nell'impasto.
Allora, mi dico, perché non aggiungere la barbabietola (beh, sì, ultimamente la barbabietola in casa mia va forte...)?
Ci stavo meditando sopra quando scopro che la cosa non è poi così "geniale"; anche in America (sempre lì!) utilizzano questa radice per farne una torta, la Beetroot cake, dove viene utilizzato anche il cacao.
Ecco, lo faccio anch'io. Ottima torta (non aspettatevi la ricetta perché dalla delusione non l'ho neanche fotografata), ma nonostante la quantità di cacao sia veramente poca... il colore è marrone scuro. Dunque, basta, niente cacao. Ecco cos'è saltato fuori: un dolce vagamente arancionato (arancio mattone) dal sapore di una qualsiasi torta lievitata... insomma niente di eccezionale. Evidentemente la barbabietola, in cottura, si stinge. Peccato, perché da crudo l'impasto era davvero bello.
Mentre scrivevo il post mi è venuto anche il trip di andare a consultare Wikipedia ed ecco qui, se qualcuno ha voglia di leggere... 
Il sapore di barbabietola NON C'E', parola di marito "diffidente" (come sempre!).
Pensando che il risultato sarebbe stato rosso ho fatto una forma a cuore e come latticello ho usato questo più succo di limone; mentre come base di partenza per la ricetta ho scelto quella di "I dolci creativi di Sarù".
p.s.
purtroppo sono dovuta ritornare al vecchio modello a causa dello stress provocato da Tinny che non la finiva più di rompermi le scatole chiedendomi che fine avevano fatto le mie tazzine.
Scherzo! In realtà... i nuovi modeli dinamici non funzionano ancora bene. Aspetterò che Blogger risolva qualche problemino che impediva a qualcuno di postare un commento, a qualcun altro di scorrere la barra laterale per scendere ad altre ricette e così via. Pazienza! Sniff... mi piaceva così tanto..  



Ingredienti:
2 uova
180 grammi di zucchero
300 grammi di farina
60 grammi di panna
40 grammi di olio (io e.v.o. taggiasco)
120 grammi di latticello (per essere precisi: residuo della lavorazione del burro non fermentato. Sostituibile con latte e yogurth naturale in parti uguali)
una bustina di lievito
120 grammi di barbabietola cotta e frullata finemente
succo di due limoni


Esecuzione:
mettere in una ciotola le uova, la panna, l'olio, il latticello, il succo di limone e la barbabietola e frullare bene fino ad ottenere una crema.
Setacciare la farina con il lievito, aggiungere lo zucchero e versare la miscela, poca alla volta, nel contenitote degli ingredienti "liquidi" continuando nel contempo a mescolare con le fruste elettriche (oppure utilizzare una frusta a mano).
Versare in una tortiera coperta da carta forno ed infornare a 180 gradi per 30 minuti circa. Decorare a piacere.