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Visualizzazione dei post da dicembre, 2015

torta di cocco fresco e arancia

Un post brevissimo e una torta molto semplice, travestita da alberello di natale. Il mio personale modo per augurarvi buone feste.

castagnole di Ventimiglia

  E no! Questa proprio non mi va giù.  Non so a voi, ma a me capita spesso di trovare dei siti dove, accanto ad una ricetta, viene messa una foto che non c'entra assolutamente nulla. Vedi la foto di un ciambellone al cacao e leggi la ricetta. Ok, ed il cacao dov'è? E perché nella foto la forma è a ciambella, mentre nella parte scritta viene indicato l'utilizzo di una normale tortiera? Questo per fare solo un esempio banale. Chiamasi "approssimazione" e io in quei siti lì non entro più! Ecco, l'ho detto. E così, quando ho iniziato una ricerca in rete delle Castagnole di Ventimiglia, mi sono imbattuta nelle ricette più disparate, tutte comunque più o meno corrispondenti a quella che conoscevo io, accompagnate a volte dalle foto dei più famosi omonimi dolcetti di Carnevale. Questi biscotti invece sono tipici dell'estremo Ponente ligure e pochi, credo, fuori da quei confini, li conoscono. Mio padre era originario di Ventimiglia e per me le castag

ravioli alle patate dolci, con erbe aromatiche piccanti e nocciole

Ormai da diversi mesi, le patate dolci a polpa arancione hanno fatto la loro comparsa anche da noi ed era un po' che le "tenevo d'occhio"; quella bella tinta, vivacissima, che solo alcune varietà di zucca vantano, per me era davvero un invito a nozze. Sì, insomma, belle sono belle, ma guardando in rete non trovavo ricette che m'ispirassero particolarmente: escludendo i dolci vengono per lo più cucinate per accompagnare piatti di carne (Jamie docet!) e, come si sa, io molto "carnofila" non lo sono.   Alla fine la curiosità ha prevalso e ne ho acquistato alcune. Al primo tentativo le ho cotte al cartoccio (sono quelle in foto) insieme a santoreggia, poi le ho servite con yogurt intero, non zuccherato, condito con erba cipollina olio pepe e sale.  Non male.  E con l'avanzo? Gnocchetti color albicocca, davvero scenografici, conditi con formaggi fusi (praticamente una libera interpretazione degli gnocchi alla bava). Ma il cervello, quando

spanakopita

Non so come sia possibile, eppure questo blog è ancora seguito, nonostante le mie numerose assenze; il tempo vola ma di tanto in tanto, abbiate fede, torno e tornerò a riaffacciarmi, per darvi qualche ricetta senza pretesa.  Questa risale a quest'estate. Non è velocissima, lo ammetto, specie se deciderete, come me, di fare la pasta fillo in casa, ma considerate che potrete preparare in precedenza e surgelare e sarà comunque un sicuro successo. E non lo dico perché adoro qualsiasi tipo di verdura, non lo dico neanche perché, da ligure doc, mi piace cucinarla e proporla spesso in veste di torta salata, e nemmeno perché questa ricetta, preparata per una cena "a tema", ha riscosso moltissimo successo di pubblico e di critica... o forse sì, lo dico per tutte queste ragioni! Il problema principale è quello di stendere la pasta il più sottile possibile; dovrebbe diventare un velo semitrasparente, come quella che si acquista, ma semplicemente lavorando di matterello