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Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

di mini panettoni vegani alla zucca, dell'importanza delle parole... e buon natale

Devo dirlo: sono rimasta parecchio in dubbio se postare o meno questa ricetta e per questo motivo arrivo sul fil di lana. In un periodo in cui nel web impazzano panettoni, e pandori, fatti in casa con tutti i crismi - sfogliature, lievito madre, lievitazioni lunghissime difficilmente programmabili -, pubblicarne un'interpretazione vegana mi sembrava un'eresia. Come tuttora mi sembra un'eresia chiamare questi dolci panettoni . Poi ho deciso di farlo: primo perché mi sono piaciuti e quindi mi sembrava sciocco bloccarmi su una questione puramente linguistica - se non panettoni chiamateli come volete -, secondo perché rimane un'idea facile e veloce, che può essere d'aiuto a chi non riuscirà a produrre in tempo la versione classica, più elaborata.  Infine ci sono persone che non possono o non vogliono consumare alcun cibo di origine animale e questo post è anche per loro. So anche che c'è chi li aspettava ;). Sia chiaro che non ho nulla contro il ve

tortine vegane alla farina di castagne e carruba

Vabbè, forse chiamate così possono sembrare poco appetibili, ma vi assicuro che queste tortine vegane alla farina di castagne non hanno nulla da invidiare ad altri prodotti, più ricchi di grassi saturi. E no, quel colore scuro e cioccolatoso non è dato da un'aggiunta di cacao, ma da un suo surrogato: la farina di polpa di carruba. Quando ero piccola, esisteva vicino a casa un bel carrubo, alto e forte; quando era il periodo giusto con i miei fratelli mangiucchiavamo i frutti come se fossimo cavalli. Li masticavamo, si ammorbidivano e un po' di polpa finiva giù, come succede con la radice di liquirizia, che dalle nostre parti si chiama recanissu . La farina di carrube ha diverse caratteristiche che la rendono un ottimo alimento: è ricca di calcio e ferro, ha proprietà antiossidanti e ipocolesterolemizzanti; ha anche potere saziante... ma credo che per questo occorrerebbe consumarne una bella quantità.  Il sapore può ricordare vagamente il cacao, infatti viene usata

snack crudisti... non chiamiamoli biscotti

Il biscotto è una preparazione di cucina e di pasticceria dolce il cui nome deriva dal latino medievale "panis biscotus" - pane cotto due volte -. La presenza di miele, anticamente, o zucchero, e la cottura in forno li rendevano conservabili anche per lunghi periodi.  Più o meno testualmente, Wikipedia. Poiché ho un po' di esperienza nel campo, aggiungo che anche terrecotte e terraglie prendono il nome di biscotto ceramico, per via di una seconda cottura, necessaria a seguito della smaltatura. Ma qui, lo so, la terracotta non c'entra. Ancora oggi le fette biscottate sono cotte due volte. Per i biscotti dolci così come li conosciamo non ce n'è più necessità, ma almeno un passaggio in forno si fa; mi trovo quindi un po' in difficoltà, nonostante l'aspetto, a chiamare biscotto questa preparazione crudista. Preferisco snack, spezza-fame, rompidigiuno, merendina, spuntino... Ero curiosa di vedere cosa usciva fuori dall'essiccatore, ammenn

damper bread aglio e prezzemolo

Di tanto in tanto sfoglio uno dei libretti della Casa editrice Il Castello, molto carini, dal formato tascabile-cubbettoidale . Ne ho diversi: 500 ricette vegane, 500 dessert, 500 biscotti, 500 pizze e focacce e così via.  Guardando quello che tratta del pane mi trovo di fronte, nel capitolo delle ricette internazionali, al damper bread. Damper bread? Mai sentito. Leggo la ricetta e già mi sembra che risuoni come qualcosa di conosciuto; una breve ricerca in rete e ho la conferma: praticamente un soda bread... ma australiano. Un pane dalle origini antiche, preparato da allevatori e mandriani col poco che avevano, cuocendolo tra le braci dei fuochi da campo. Un pane poverissimo, insomma, che però nel tempo si è arricchito: il latte ha sostituito l'acqua, una noce di burro è andata ad aggiungersi agli ingredienti di base, apportando condimento e sapore in più. Non solo; una ricetta così si presta a essere interpretata unendo gli ingredienti che più ci piacciono ed è