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latkes con salsa tirokafteri per il contest Peperita


Titolo difficile? Preparazione facilissima!
Come spesso accade in questo blog - e chi mi segue dovrebbe ormai esserci abituato -, i miei piatti, a dispetto di alcuni titoli altisonanti, sono davvero semplicissimi.
Qui si tratta di frittelline di patata e cipolla, tipiche della cucina degli ebrei-ashkenaziti, accompagnate da una salsa greca. Piccante.  
L'occasione per osare piccantezza - a me il piccante piace molto e spesso oso, oso parecchio - è un contest incentrato sull'uso del peperoncino, o meglio, dovrei dire dei peperoncini! 
La Giornata del peperoncino ricordata dal Calendario del cibo italiano è passata da un pezzo, ma noi torniamo lì, perché le curiosità e i saperi legati a questo prodotto non si esauriscono con poche parole. Ma non cominciate a sudare freddo; cercherò di ridurre le cose all'essenziale.   
Sapevate che le varietà sono tantissime? Io, nella mia ignoranza, arrivavo sì e no alle dita di una mano, giusto perché adoro metterli nell'orto a tingere le aiole di verde, giallo e rosso.
Ma chi si occupa in modo serio e scientifico di peperoncini è l'Azienda Peperita, con sede a Bibbona in provincia di Livorno: ettari di terreno coltivati a peperoncino, con metodo certificato Biologico/Biodinamico; il tutto nato dall'idea di Rita Salvadori che si occupa personalmente anche della selezione dei semi. Due numeri, tanto per dire: oltre 25.000 piante di circa 200 varietà diverse, vi pare poco?
Se vi piace mangiare piccante, andare sul sito dell'Azienda e innamorarvi di tutti i prodotti esposti in vetrina sarà tutt'uno.
Rita è una persona squisita e a chi, come me, voleva partecipare al contest, ha donato una selezione delle sue creature e nel pacco che mi è stato recapitato c'era solo l'imbarazzo della scelta. Avete presente il bambino davanti alla vetrina di dolciumi? Ecco, la mia espressione quando ho aperto la confezione è stata quella.
Guardate lì sotto: vasetti di vetro dalla forma elegante, con polvere di peperoncino dal diverso grado di piccantezza, dalla n 1, la più "dolce", fino ad arrivare alla 17, la polvere del Carolina Reaper, il peperoncino più potente al mondo!
Cosa significa? Se pensate di farvi due spaghetti aglio e olio utilizzando il peperoncino di Caienna (per inciso, io lo uso abitualmente e ho sempre pensato di essere l'eroe dei due mondi!), sappiate che il suo grado di piccantezza nella scala Scoville è dai 30.000 ai 50.000 SHU; il Carolina Reaper arriva a 2.200.000 SHU!
E io, grazie a Rita, ce l'ho.
Insieme al sale aromatizzato all'Habanero Fatali (n 8) e a una crema di peperoncino fresco Naga Morich (n 11) che troverete presto su questi schermi.
Felice? Di più.
Se insisto tanto sulle varietà, è perché ogni peperoncino ha un proprio sapore, una propria persistenza e un proprio modo di essere percepito nel cavo orale, per questo ognuna di esse ha un abbinamento "giusto". Carni, verdure, pesce, torte salate e dolci, cioccolato... tutti i sapori possono essere esaltati dall'uso corretto di un pizzico di peperoncino. Fate attenzione: esaltati, non coperti!  
La strada per imparare a degustare i peperoncini è lunga, ma già con poche accortezze ci si rende perfettamente conto delle differenze.
E, assaggiando, per questo semplice piatto ho scelto il n 3, Erotico, poco piccante, dalle note agrumate e sapore tipicamente vegetale. Potrete servirlo come aperitivo, anche finger food sfizioso, oppure come secondo, semplicemente variando le quantità e/o le dimensioni delle frittelle. 
Presto troverete su questo blog almeno un'altra ricetta, un po' particolare, a base di peperoncino Peperita e questo fantastico prodotto tornerà a far parlare di sé. Per il momento mi fermo e vi offro il mio piatto piccante, ma con giudizio, sperando che vi soddisfi come ha fatto con me.
Per i latkes ho saccheggiato il bellissimo sito di Labna, una garanzia per quanto riguarda le preparazioni ebraiche (e non solo); circa la tirokafteri mi ha convinto questa versione semplice: ho solo sostituito il peperoncino fresco con il mio, in polvere.
 


Ingredienti:
per i latkes (dosi sufficienti per 2-4 persone, secondo appetito e "utilizzo")
2 patate grosse
una cipolla media
un uovo piccolo
mezzo cucchiaio abbondante di farina
sale e pepe q.b.
olio per la frittura
per la salsa tirokafteri
150 g di feta
uno-2 cucchiai di yogurt greco
3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
Peperoncino PEPERITA n 3  Erotico q.b.



Esecuzione:
per la crema tirokafteri frullate la feta con lo yogurt, a crema. Regolate la dose di yogurt in base alla densità che volete ottenere - io ad esempio l'ho fatta abbastanza "lenta", ma dopo qualche ora in frigo era più soda -.
Al termine aggiungete l'olio e dosate il Peperoncino PEPERITA n3, Erotico.
Unitelo procedendo progressivamente e assaggiando man mano, sempre! Ricordate che il peperoncino non deve prevalere, ma accompagnare il sapore, esaltarlo.
Non sarà necessario salare, in quanto il formaggio è già molto sapido.
Versate in una coppetta e trasferite in frigo per almeno un'ora. Togliete dal frigo mezz'ora prima di servire in modo che la salsa tirokafteri torni a temperatura ambiente.
Preparate i latkes.
Sbucciate le patate, grattugiatele non troppo finemente e strizzatele in un telo, in modo da eliminare il più possibile l'acqua di vegetazione. Lasciate riposare circa mezz'ora.
Pulite e tritate la cipolla.
Sbattete brevemente l'uovo, stemperate la farina e aggiungete anche patate e cipolle.
Salate e pepate quanto basta, tenendo presente che la salsa d'accompagnamento è già molto saporita.
Scaldate un po' d'olio in una padella antiaderente (non servirà la frittura in olio profondo) e versate il composto a cucchiaiate.
Fate colorire le frittelline da un lato poi voltatele e cuocetele dall'altro.
Scolate su carta da cucina e portate in tavola, ben calde, accompagnando con la salsa tirokafteri piccante.